La Commissione europea riconosce l’illegalità della pesca elettrica

Una prima, importante vittoria per BLOOM. Quasi un anno e mezzo dopo la prima denuncia – depositata il 2 ottobre 2017 – contro i Paesi Bassi per licenze di pesca elettrica illegale, la direzione generale degli affari marittimi e della pesca della Commissione europea (DG MARE) ha alla fine riconosciuto che BLOOM aveva ragione in merito all’illegalità della maggior parte delle licenze concesse per la pratica della pesca elettrica. La Commissione europea ha annunciato in una lettera ricevuta venerdì 1 febbraio la sua intenzione di aprire «una procedura formale di infrazione contro i Paesi Bassi» per mancato rispetto delle leggi dell’Unione europea. A ottobre 2017 BLOOM ha rivelato la concessione illegale di 70 deroghe (su un totale di 84) per i pescherecci da traino olandesi al fine di utilizzare l’elettricità nella parte meridionale del Mare del Nord. La risposta della Commissione arriva dopo che il 6 novembre 2018 BLOOM si è rivolta alla Mediatrice europea per denunciare un caso di cattiva amministrazione da parte della Commissione europea. La mediatrice Emily O’Reilly ha formalmente chiesto alla DG MARE di informare BLOOM sullo stato della denuncia entro il 31 gennaio il 2019.

La pesca elettrica è una tecnica di pesca altamente efficiente e distruttiva, che minaccia gli ecosistemi marini e l’equilibrio economico delle comunità di pescatori su piccola scala.

La risposta della Commissione europea arriva pochi mesi prima delle elezioni europee, in un momento di intensa negoziazione politica; il divieto totale di pesca elettrica in Europa sembra più possibbile che mai. “La Commissione europea conferma che avevamo ragione dal primo giorno”, commenta il direttore Scientifico di Bloom Frédéric Le Manach: “la pesca elettrica non è solo un disastro ambientale e sociale, è anche un enorme caso di frode.”

Mathieu Colleter, Responsabile BLOOM per le relazioni fra scienza e politica, si rammarica che questo chiarimento si stia solo verificando ora, oltre un anno dopo il voto del Parlamento europeo per il divieto totale di pesca elettrica, grazie alle scoperte di BLOOM e a una campagna da 23 organizzazioni ambientali e di pescatori. “Abbiamo iniziato la nostra campagna per combattere l’elettrocuzione degli ecosistemi marini e la scomparsa della pesca artigianale. Non immaginavamo certo uno scandalo di questa portata. Le nostre indagini hanno portato alla luce un’intricatissima rete di influenze politiche e industriali avvelenate, a cui la procedura di infrazione della Commissione europea potrebbe porre freno … Si devono tenere a mente le implicazioni di questo dossier: se più dell’80% delle licenze di pesca sono riconosciute come illegali, lo stesso varrà per i milioni di euro in sussidi pubblici che sono stati assegnati alla pesca elettrica. Si tratta di un’enorme truffa a livello europeo. Andremo a fondo a questa faccenda finché non sarà finita”, avverte Mathieu Colléter.

Oggi BLOOM ha inviato una lettera all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) riguardo alla sconvolgente conclusione dell’indagine pregiudiziale svolta a seguito di una richiesta da parte di BLOOM e altri per sospetto di frode.Le tessere del domino stanno iniziando a cadere“, spiega Claire Nouvian, fondatrice di BLOOM. “Per anni, l’industria della pesca olandese ha beneficiato di un trattamento preferenziale scandaloso, oltre che di milioni di euro in sovvenzioni pubbliche, causando la distruzione del mare e della pesca artigianale. Ora devono riparare il danno che hanno causato. Questo significa approvare il divieto di pesca elettrica in Europa, fine immediata delle licenze illegali, rimborso di sovvenzioni illegali e ottenimento della giustizia. Combatteremo fino alla fine. È diventata una questione di rispetto per la democrazia e una lotta contro la corruzione morale.

> Leggi la lettera di BLOOM all’OLAF

L’unità Affari giuridici della DG MARE asserisce che “in ultima analisi spetta al collegio dei commissari decidere se aprire o meno tale procedura. In una lettera inviata il 4 febbraio 2019, BLOOM esorta i 27 commissari europei a convalidare senza indugio la richiesta della Direzione generale della pesca di avviare una procedura d’infrazione nei confronti dei Paesi Bassi. Una lettera specifica è indirizzata al Commissario per la pesca, Karmenu Vella, esortandolo a concludere rapidamente le trattative in dialogo a tre e a sostenere l’entrata in vigore di un divieto totale e definitivo della pesca elettrica dal 31 Luglio 2019.

***

La scadenza di molte deroghe è alle porte

Nel 2014, i pescatori industriali olandesi hanno ottenuto 42 deroghe per praticare la pesca elettrica, oltre alle 42 già esistenti. Ciò ha portato al numero totale di 84 deroghe per praticare la pesca elettrica nella parte meridionale del Mare del Nord. Queste 42 deroghe – concordate direttamente tra Paesi Bassi e Commissione europea – sono state concesse nel quadro di un ‘progetto pilota’ sull’obbligo di sbarco per le specie soggette alle gestione dei contingenti, anche se il Parlamento europeo aveva appena rifiutato l’estensione della pesca elettrica attraverso la modernizzazione delle flotte da pesca. Questi 42 deroghe ‘da progetto pilota’ sono in scadenza entro la fine di febbraio, cosa di cui abbiamo chiesto conferma alla DG MARE.

Altre risorse

> Il documento di advocacy

> La richiesta congiunta all’OLAF di aprire un’indagine

> Il riferimento al Mediatore europeo e l’analisi delle sovvenzioni assegnate alla pesca elettrica

Share :