01 October 2019
Cittadini europei, fate sentire la vostra voce sulle sovvenzioni dannose alla pesca!
01 October 2019
Oggi, martedì 1 ottobre 2019, le organizzazioni ambientaliste BirdLife Europe, BLOOM, ClientEarth e Seas At Risk lanciano una piattaforma online – iPoliticsEU – che consente ai cittadini europei di interpellare i decisori più importanti per l’eliminazione dei sussidi dannosi per la pesca nell’Unione europea. Questo movimento di cittadini è ancora più importante in vista della cruciale discussione sul prossimo Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) previsto il 2 ottobre alla Commissione per la Pesca del Parlamento europeo.
Un drammatico passo indietro
I negoziati in corso sul futuro FEAMP minacciano di cancellare vent’anni di progressi, lenti ma positivi. La posta in gioco è l’assegnazione di oltre sei miliardi di euro di fondi pubblici alla pesca, all’acquacoltura e alla protezione dell’ambiente marino per il periodo 2021-2027. Alcuni mesi fa l’ex Parlamento europeo e il Consiglio (vale a dire tutti i ministri della pesca di tutti gli Stati membri) hanno deciso di reintrodurre e mantenere i sussidi dannosi nell’Unione Europea. Tra l’altro, entrambe le istituzioni mirano a reintrodurre i sussidi per la costruzione di nuovi pescherecci, sebbene l’UE abbia messo al bando questo tipo di finanziamento quindici anni fa. Se il FEAMP fosse distribuito su queste basi, la pesca eccessiva nelle acque unionali – e non solo – aumenterebbe drammaticamente.
L’Unione Europea deve rispettare i suoi impegni internazionali
Per inciso, l’adozione di queste posizioni ostacolerebbe anche tutti gli sforzi internazionali profusi per vietare i sussidi dannosi a livello globale. Opponendosi alle posizioni dell’ex Parlamento e del Consiglio, gli scienziati e gli economisti del settore della pesca chiedono chiaramente che i sussidi pubblici dell’UE siano assegnati in modo da soddisfare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, in particolare l’obiettivo 14.6 che richiede l’eliminazione entro il 2020 dei sussidi dannosi alla pesca, che contribuiscono a un eccesso di capacità e alla pesca eccessiva. Gli obiettivi raccomandano di assegnare “una generosa fetta del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca per il 2021-2027 […] alla protezione dell’ambiente, alla ricerca, al controllo e alla raccolta dati“. Se i decisori dell’UE dovessero ignorare queste raccomandazioni basate sulla scienza, la reintroduzione di sussidi dannosi nel FEAMP comprometterebbe gravemente la credibilità internazionale dell’Unione Europea oltre a minare i negoziati attualmente in corso presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio per attuare l’OSS 14.6.
I cittadini possono spingere per un cambiamento radicale
È giunto il momento per i cittadini europei di prendere posizione su questo tema delicato e di esortare i principali decisori dell’UE a vietare i sussidi dannosi alla pesca. I soldi dei cittadini europei non dovrebbero essere utilizzati per finanziare la distruzione dei nostri mari e delle nostre economie costiere. I cittadini devono far sentire la propria voce. Grazie alla piattaforma online iPoliticsEU potranno inviare e-mail e allertare i principali responsabili sui social media. Agire adesso è più importante che mai, prima della prossima fondamentale discussione sul FEAMP prevista per il 2 ottobre alla Commissione per la pesca del Parlamento europeo. I preparativi per il bilancio dell’UE post-2020 offrono all’UE l’opportunità di svolgere un ruolo guida eliminando i sussidi più dannosi e reindirizzando tutti i fondi rimanenti per sostenere controlli e monitoraggi più severi e ricostruire ecosistemi marini più sani. La pesca sostenibile e un mare in buona salute non possono esistere se l’UE continua a incentivare la pesca oltre i limiti dettati dall’ecologia.